giovedì 27 maggio 2010

Quale Cultura per Bologna?




Si parla molto in città nelle ultime settimane di Cultura in città. Dai tagli dei fondi per la rassegna estiva Bè, alle condizioni lavorative di chi produce arte, fino alle lotte che abbiamo visto in alcuni settori specifici come quelle dei lavoratori del Teatro Comunale. Da parte dell'amministrazione commissariata molte prese di posizione e poche risposte per una città che fa della propria produzione culturale un eccellenza riconosciuta in tutto il mondo. Sembra che la maggior preoccupazione degli amministratori, da anni, siano decoro urbano e sicurezza.

Ma cosa significa produrre cultura oggi nella nostra città? Si può separare la cultura dalla socialità? In che modo le politiche dei divieti hanno inciso nel tessuto sociale? Come si ripensa una città a partire delle esperienze che la rendono viva tutti i giorni?

Ne parliamo con:

Alberto Ronchi - Ex-Assessore alla Cultura della Regione Emilia Romagna
Daniele Gasparinetti - Xing - Fisco
Nicola Laudati - Danzatore, coreografo, fondatore della compagnia "Laudati Danza"
Moe - writer, Ass. Hannibal Lecters
Francesco Greco - Ass. Concordanze
Paolo La Valle - Spazio Autogestito Bartleby

giovedì 13 maggio 2010

La crisi greca dell'Eurozona



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La crisi finanziaria è arrivata in Europa e ha colpito soprattutto la Grecia portando con sé la preoccupazione di un crack Europeo generale che metta in difficoltà gli altri Stati dell'Unione mettendo anche sotto i riflettori la debolezza della moneta unica.

Ma non è solo la Grecia che sta pagando un collasso generale di welfare, lavoro e diritti. A quelle latitudini ora è tutto molto più drammatico ma un po' ovunque  in Europa - basta guardare l'Italia - sembra che gli unici a uscirne bene siano i mercati finanziari: le borse si sono riprese, si parla di nuove regole ma sembra che tutto resti uguale a prima.
Sullo sfondo l'ipotesi per la scrittura di un brutto film in cui "una spregiudicata operazione speculativa orchestrata dalla cupola finanziaria di Wall Street" per indebolire l'euro.

La crisi greca e  le risposte messe in atto dal Fondo Monetario Internazionale e dai governi europei, fanno riflettere su come i costi della crisi continuano a essere sempre più massicciamente scaricati sui cittadini. E' necessario chiedersi cosa si può fare, quali politiche dal basso possono essere messe in atto per contrastare questi fenomeni, per riappropriarsi della ricchezza, per non pagare la crisi. Non solo redditto, ma anche diritti e beni comuni come via possibile per immaginare una via d'uscita.
Che scenario ci consegna questa crisi? E' la fine del sogno della grande Europa pensata dopo la caduta del muro? Dietro la crisi greca c'è un disegno di ridefinizione degli equilibri geopolitici globali a mezzo finanziario? Cosa  fare per contrastare questa onnipotenza finanziaria?

Ne parliamo con:
Enrico Piovesana - Giornalista per Peacereporter.net
Andrea Fumagalli - Docente di economia all'università di Pavia
Gianmarco De Pieri - Global Project
Luca Casarini - Global Project (audio tratto dal seminario Digital Commons-7-8- maggio VE)
Sandro Mezzadra - docente di Storia delle Dottrine Politiche all'Università di Bologna  (audio tratto dal seminario Digital Commons-7-8- maggio VE)

giovedì 6 maggio 2010

Note sulla crisi. L'attacco alle Fondazioni Liriche

 


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Il mondo dei Teatri è in agitazione contro il Decreto Bondi che riforma le fondazioni liriche. Il decreto sancisce di fatto la precarizzazione dei lavoratori del settore. Un forte attacco a quella che è forse l'unica e ultima categoria tutelata nel mondo della produzione artistica, che procede di pari passo con una campagna di delegittimazione della credibilità dei lavoratori di questo settore.

Ma dietro alle mobilitazioni di questi giorni sembra di intravedere una lettura di come stanno mutando le forme del lavoro immateriale ,immerso da una lato nelle idee e nei saperi, dall'altro nella pratica, nel saper fare. Ancora una volta il tema della crisi diviene centrale nel rimodellare i rapporti nel mondo del lavoro, andando a colpire quelle figure che e in Italia stentano ad essere riconosciute e che sempre di più vengono rese invisibili, precarizzate e sfruttate.

 Ma come uscire dall'ottica corporativa che spesso portano avanti queste lotte? Come non vedere il filo comune che vede scaricare i costi della crisi nel campo della cultura, della formazione e dei saperi? Come lavorare per una prospettiva del comune?

Ne parliamo con:

Benedetto Vecchi - giornalista de Il manifesto
Marco Baravalle - S.a.L.E Docks, Venezia
Mattia Cipolli - violoncellista dell'orchestra Teatro Comunale Bologna
Giulio Ciofini - sindacato autonomo Fials, Bologna
Roberto Ledda - attrezzista Teatro Comunale Bologna
Francesco Greco -  studente del Conservatorio "G.B. Martini" di Bologna
Lorenzo Piazza - Campagna Yes We Cash, sportello di consulenza Indirizzo Precario Bologna