Sta succedendpo di tutto a Copenhagen, da quando è cominciato il vertice sul clima
Fuori, nella strade di Copenhagen i movimenti da tutto il mondo mettono in primo piano la necessità di cambiare il mondo. Dall'inizio del forum ogni giorno ci sono state manifestazioni, azioni di disobbedienza, blitz, dibattiti, incontri, con tutte le difficoltà di un fase complessa: darsi nuovi linguaggi e nuove pratiche. In una fase molto diversa dal ciclo di movimento che si apriva a Seattle con la moltitudine che disobbediva nella “no demostration area” della città della Microsoft e della Boeing.
L'attenzione ora è focalizzata sul clima, quello di intimidazione e repressione che ha raggiunto livelli di allerta sin dai primissimi giorni del Forum: fermi preventivi, identificazioni, retate durante le manifestazioni e i cortei, fermi “straordinari”, inspiegabili, che ogni giorno portano centinaia e centinaia di persone nelle celle della questura appositamente costruite e preparate dal governo danese per l'evento. E mentre in queste ore si decide la sorte di Luca Tornatore, giovane astrofisico impegnato nelle battaglie e nell'analisi della questione climatica, arrestato ieri notte, attivista di spicco della rete italiana SYINC, è stato arrestato anche Tadzio Müller, dell'organizzazione tedesca Feltz. Uno dei portavoce dei Climate Justice Now arrestato al termine della conferenza stampa al Bella Center - la sede ufficiale del Cop 15 - dopo aver presentato la mobilitazione di mercoledì 16 dicembre che si svolgerà nei pressi del centro conferenze a cui aderiranno alcuni delegati internazionali che partecipano al vertice ufficiale.
Di tutto questo abbiamo parlato nella puntata di oggi insieme alla rete SYINC (see you in Copenhagen)