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La settimana scorsa è arrivato l'ennesimo attacco all'utilizzo della pillola abortiva, proprio a pochi giorni dalla sua commercializzazione in Italia. Questa volta gli strali contro la Ru486 sono arrivati dai due neo-governatori leghisti appena insediatisi, Cota e Zaia, che rispettivamente in Piemonte e in Veneto, hanno dichiarato che "le pillole resteranno nei magazzini".
A questa presa di posizione arriva immediatamente la benedizione del Pontefice Benedetto XVI, che non ha perso occasione per attaccare il diritto di scelta delle donne, al posto di rivolgere la sua attenzione allo scandalo pedofilia che sta scuotendo la sua chiesa.
Per l'ennesima volta la libertà delle donne viene messa in discussione. La Legge 194, conquista delle lotte per l'autodeterminazione, ancora una volta dimostra i proprio limiti. Mentre la politica utilizza ancora lo scontro bio-etico per muovere consensi.
Ne abbiamo parlato con:
Dott. Silvio Viale medico dell'Ospedale Sant'anna di Torino e responsabile della sperimentazione sulla Ru486
Carla Faralli, docente di Filosofia del Diritto all’UniBO e coordinatrice del Dottorato di Ricerca in Diritto e Nuove tecnologie e Responsabile dell’indirizzo di Bioetica
Barbara Duden*, storica e autrice di Il gene in testa e il feto in pancia. Storia del corpo femminile (Bollati Boringhieri), 2006
Enza Panebianco, curatrice del blog Femminismo a sud (femminismo-a-sud.noblogs.org)
Serena Orazi e Serena Fredda*, Atelier Esc Roma, LUM - Libera università metropolitana
Donne in Movimento (Padova)
*materiali sono tratti dal ciclo di seminari Cosa può un corpo? Ciclo di seminari a cura di Lum-Roma